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Ogni partita, ogni canestro, ogni giocatore, a ogni livello: è tutto parte della stessa storia. Ogni italiano appassionato di questo sport ha raccolto il testimone da qualcuno e spesso lo ha passato a qualcun altro: dai padri e dalle madri ai figli, da sorella a fratello e viceversa, da amico ad amico, da allenatore a giocatore, da giocatore o giocatrice a pubblico. È la storia più popolare che c’è, perché è la storia di tutti, nata mille volte e in tutti i luoghi: nelle palestre di scuola, sui campetti di quartiere, nei palazzetti e nelle grandi arene. Una storia italiana ma troppo grande per rispettare i confini: una storia di Europei, di Mondiali, di cerchi olimpici. Una storia che si è scritta sui giornali, si è vista in televisione, che ci ha riuniti intorno a un campo come intorno a un fuoco. Un fuoco sacro, capace di infiammare il cuore con le più grandi gioie e bruciarlo con le più cocenti delusioni. È una storia lunga 100 anni. Il primo secolo della pallacanestro italiana.
Ogni partita, ogni canestro, ogni giocatore, a ogni livello: è tutto parte della stessa storia. Ogni italiano appassionato di questo sport ha raccolto il testimone da qualcuno e spesso lo ha passato a qualcun altro: dai padri e dalle madri ai figli, da sorella a fratello e viceversa, da amico ad amico, da allenatore a giocatore, da giocatore o giocatrice a pubblico. È la storia più popolare che c’è, perché è la storia di tutti, nata mille volte e in tutti i luoghi: nelle palestre di scuola, sui campetti di quartiere, nei palazzetti e nelle grandi arene. Una storia italiana ma troppo grande per rispettare i confini: una storia di Europei, di Mondiali, di cerchi olimpici. Una storia che si è scritta sui giornali, si è vista in televisione, che ci ha riuniti intorno a un campo come intorno a un fuoco. Un fuoco sacro, capace di infiammare il cuore con le più grandi gioie e bruciarlo con le più cocenti delusioni. È una storia lunga 100 anni. Il primo secolo della pallacanestro italiana.